La Villa La Pistona
La Villa La Pistona e le sue pertinenze rurali, site a beve distanza dalla città di Piacenza, deriva il proprio nome dalla famiglia Pistoni che nella prima metà dell’Ottocento possedeva i terreni. Dai Pistoni, la tenuta pervenne per via matrimoniali ai della Cella ed infine agli attuali proprietari.
Il complesso residenziale di villa La Pistona è costituito dalla residenza padronale che si sviluppa su un impianto a blocco e dai fabbricati di servizio che si articolano a L sulla area cortilizia retrostante.
La Corte
Il sistema dei fabbricati rurali della residenza sono corpi di servizio che si dispongono a L in mattoni di laterizio intonacati e recano una decorazione a finte travi incrociate tipiche dello stile della “maison à colombages” e al secondo piano, in corrispondenza delle sottostanti porte di ingresso, si trovano finestre ad arco ogivale.
Si tratta di un complesso rurale in stile neogotico costruito in ossequio ad un gusto nella architettura che ha conosciuto una particolare fortuna del corso dell’800. A Piacenza e nel territorio circostante la cultura ed il gusto neogotici si erano infatti diffusi a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, investendo anche la decorazione, gli arredi ed i giardini.
Le pertinenze rurali di villa La Pistona, unitamente ad altre architetture neogotiche presenti nella campagna piacentina consentono di tracciare una mappa geografica e mentale di un medievalismo locale di ascendenza romantica, che aveva costituito il sistema neo-medievale del risorgimento italiano.
Il giardino
Il giardino ospita esemplari di alberi secolari e piante di tipologia variegata. Tra gli esemplari presenti si segnalano in particolare: Quercia, Tiglio, Lagestroemia, Oleandro, Ginkgo Biloba, Sophora Japonica, Tasso, Abete, Cedro, Magnolia, Bagolaro e Thuja orientale. Il giardino è stato aperto al pubblico in occasione degli eventi “Giardini aperti” del FAI
Guglielmo della Cella
La residenza fu costruita nella seconda metà del XIX secolo su disegno di Guglielmo della Cella (1817-1896), architetto ed ingegnere piacentino; studiò alla Accademia militare a Vienna e si sposò 3 volte.
La prima moglie fu Angela Pistoni (1837) dalla cui unione nacque la progettazione della Pistona ed il passaggio poi della residenza dalla famiglia Pistoni ai della Cella, in particolare poi a Gustavo, figlio della sua seconda moglie.
Il suo nome risulta in diverse opere architettoniche nel piacentino fra cui i documenti relativi al cantiere di restauro del Duomo di Piacenza.
Lavinia della Cella
Lavinia (1887-1960), figlia di Gustavo e nipote di Guglielmo, visse fino alla sua morte alla Pistona che poi passò per vie successorie all’attuale proprietario. Donna eccentrica, amante dell’Oriente e degli animali, infermiera volontaria della Croce Rossa durante la Grande Guerra, portò la residenza al suo massimo splendore nei primi decenni del ‘900. Fece costruire nuove parti, adornò gli interni con tessuti provenienti dai viaggi in Asia e fece realizzare un cimitero per i suoi animali di fronte alla Villa; si narra girasse per il centro storico sempre accompagnata dalla sua gallina. Visse l’occupazione dei tedeschi nel 1944 che si stabilirono nella residenza fino alla fine della guerra.
Le origini de La Pistona
Questa foto ritrae La Pistona alle sue origini: siamo nel 1860.
La residenza, appartenente ai tempi alla famiglia i Pistoni da cui prende il nome, è stata costruita a metà dell’800. Di fronte alla Villa, un giovane noce americano (juglas nigra) divenuto poi negli anni uno degli alberi secolari della Villa, purtroppo deceduto nel 2019 (ad oltre 200 anni), causa un infestante virus cinese che colpì i noci americani del territorio.
La Pistona nei primi del '900: le modifiche apportate da Lavinia
Quando dunque la residenza passò dai Pistoni alla famiglia della Cella, in particolare a Gustavo e poi a sua figlia Lavinia, la Villa venne ampliata, abbellita e adornata con 3 balconate e decorazioni architettoniche.
Sempre in questa epoca si colloca la costruzione della corte circostante la residenza e l’attenzione alla cura del giardino.
Gustavo della Cella con la figlia Lavinia
Gustavo della Cella (1838- 1925), colonnello di Stato Maggiore dell’ esercito durante la grande guerra, scrittore e cittadino illustre anche per le sue numerose cariche pubbliche e private (Presidente della Cassa di Risparmio (1907-1912), Sindaco di Piacenza (1913/1914), fondatore della Società degli Agricoltori Piacentini), ritratto in una foto del 1898 con la figlia Lavinia.